Marvel IT presenta
WEBSPINNERS #39
RAGAZZI RAGNO
Graduation
Day
di Mickey
Nel retro di un negozio
ortofrutticolo di Greenwich Village
- Datemi qualche altro giorno... - supplica in
ginocchio, letteralmente, un fruttivendolo a due brutti ceffi che insistono
per
avere il pizzo.
- Ti pare che se dessimo proroghe, qualcuno ci prenderebbe sul serio?
Un'ombra li sovrasta. Un rumore di ferraglia annuncia la discesa di una
figura
aracnide, vestita di un costume azzurro scuro e bardata con una serie di
zampe
meccaniche che la fanno discendere lungo la parete dell'edificio.
E armata di una pistola, puntata in faccia contro chi ha parlato per
ultimo.
- Andatevene e non fatevi vedere mai più - minaccia.
- E tu che ca**o vuoi, buffone?
Senza preavviso, il vigilante spara un colpo.
Che non è una pallottola, ma un denso filamento di ragnatela che lo colpisce
tra il naso e la bocca, mettendolo a tacere e mandandolo in confusione.
- Che ca**o gli hai fatto, stronzo? Cos'è questa merda?! - si altera il
compagno, indicando la ragnatela.
- Un regalo coatto della Regina Ragno, per dirla tutta - mormora con un
sorriso
beffardo, mentre appoggia i piedi al livello stradale.
Il delinquente gli salta addosso, il supereroe reagisce con una mossa di
taekwondo che atterra il mafioso senza fargli molto male.
Altri due colpi di ragnatela gli bloccano le mani sull'asfalto.
- Siete della crew dei Genovese, vero? Dite al
vostro
boss, chiunque sia adesso, che questo quartiere è sotto la mia protezione! -
annuncia, mentre approfitta della confusione dell'altro per colpirlo in
punti
nevralgici che gli facciano perdere i sensi.
- Oh, questa è bella... Regina Ragno, hai detto?! - lo canzona il malavitoso
incollato al pavimento, lasciandosi andare a una grassa risata. L'uomo
mascherato alza gli occhi al cielo e sbuffa, come un torello innervosito.
Gliel'ha offerta su un piatto d'argento, in effetti.
- Chi sei? - interviene la vittima del pizzo.
- Io sono il Ragno d'Acciaio - si presenta Oliver Osnick, con tutta
l'autorità
che riesce a trasmettere con la propria voce artefatta.
Non abbastanza, evidentemente:
- Oh. Grazie. Senti, posso dire in giro che mi ha salvato l'Uomo Ragno?
Di ritorno a casa triste e sconsolato, Ollie si rende conto una volta per
tutte
che lo conoscono in pochissimi; persino nel fan club dell'arrampicamuri che
presiede, l'argomento non solleva alcun interesse - ed egli stesso non può
farsene promotore per non alimentare sospetti.
Il Daily Bugle lo ignora: quel Peter Parker si occupa di qualsiasi
supereroe tranne che di lui, e così i suoi colleghi.
I pochi che lo conoscono lo hanno marchiato a vita per la sua connivenza con
il
culto del dio-ragno Omm.
Tutti gli altri non lo prendono sul serio.
Ha bisogno di fare un salto di qualità, e al più presto, se non vuole
perdere
la motivazione per la propria missione.
In una scuola
privata di New York
All'ora di pranzo
Martha "Matt"
Franklin e Cheryl Lansing corrono
all'uscita dell'edificio scolastico. Sembrano entrambe allegre e
spensierate,
pur essendo studentesse dell'ultimo anno con gli ultimi esami alle porte.
Mattie è contenta da quando ha recuperato il rapporto con la sua migliore
amica: si erano perse di vista, per tutti i suoi trascorsi come aspirante
Donna
Ragno, ma Cheryl era stata subito pronta ad
accoglierla a braccia aperte. Del resto, perché bruciare un'amica che già
conosce le tue identità segrete?
- Oggi pomeriggio andiamo al bar? - propone la bionda.
- Dopo i compiti e i club, dici? - fa mente locale la mora - Dovrei avere
una
mezz'oretta, prima di andare in palestra.
- Oh, sei sempre super-impegnata... senza neanche
fare la super-eroina - dice a bassa voce - perché non ti lasci un po'
andare..?
Ormai è fatta!
- Dobbiamo parlarne ogni volta? Sai che non posso permettermelo... non
quando
manca così poco al traguardo - recita l'amica, come un mantra che conosce
fin
troppo bene.
Martha a scuola si sta dando da fare, sotto l'implicito ricatto di Cassandra
e
Ollie che minacciano di non mantenerla se non si impegna, anche se spende
gran
parte del suo tempo al club di taglio e cucito, la sua passione. Durante una
breve periodo di tregua, aveva progettato con l'ex stilista Charlotte Witter
di
aprire un loro laboratorio, una loro etichetta, in cui unire le forze nella
loro passione comune. Il sogno è naufragato con il ritorno al lato oscuro
della
malvagia terza Donna Ragno, ma non per questo la passione le è passata,
anzi.
- Va beeene... ma almeno quella mezz'ora
concedicela.
- Sì, sì, ci vediamo all'uscita - cede, salutandola con un materno bacio
sulla
guancia.
Troverà il tempo di studiare oggi? A pochi giorni dagli ultimi test, ha così
tante lacune da colmare che teme di non farcela mai. Ha un certo complesso
di
inferiorità nei confronti del suo ragazzo - un genio e un secchione. E' solo
grazie al suo supporto se supererà l'anno e si diplomerà... con il minimo
dei
voti. Del resto, non ha alcuna intenzione di continuare a studiare.
Dojo
di Stewart & Lau, Manhattan, New York
A tarda sera
Oliver "Ollie"
Osnick colpisce con forza e precisione un sacco da boxe. La sua fidanzata fa
fatica a tenerglielo fermo, sia per la potenza dei colpi, sia perché è
sempre
sopraffatta dal conturbamento alla vista del suo ragazzo, madido di sudore,
guizzante, potente. Sorride se ripensa alla fotografia che il ragazzo tiene
sul
comodino: uno scatto risalente alla sua prima adolescenza, in cui era obeso,
irriconoscibile rispetto ad adesso. Gli serve da monito e da incentivo per
non
adagiarsi sugli allori, per proseguire sulla strada della sua
trasformazione.
Ne ha fatta di strada da quando giocava a fare la versione mignon del
dottor Octopus, prima, e il grasso Spider-Kid,
poi.
Molta massa grassa in meno e molta massa magra in più, si è reinventato come
il
Ragno d'Acciaio, a fortuna alterna. E' il motivo principale per cui lei lo
ama
e lo ammira: è diventato un supereroe grazie al proprio ingegno, che gli ha
permesso di confezionare braccia meccaniche e una serie di gadget. Quanti
vigilanti
possono vantare di essere in attività senza alcun superpotere a motivarli e
sorreggerli? Ella stessa ha fatto per anni carte false per avere una qualche
facoltà metaumana, stringendo patti con i diavoli della peggior specie pur
di
diventare una supereroina.
- Novità... a... scuola? - domanda il ragazzo, tra un colpo e l'altro.
- No, tutto bene. Vorrei una giornata di quarantott'ore
per fare tutto, ma non mi lamento... Se non convivessimo e non venissimo ad
allenarci insieme, non riusciremmo a vederci mai...
- Se non... crolliamo... direttamente... sul letto..!
Vivono sotto lo stesso tetto, una camera nell'ampia dimora di Madame Web, ma
il
tempo per vedersi e stare insieme scarseggia. Ollie è impegnato con la tesi
all'università e con il lavoro alla REvolution,
oltre
qualche missione o qualche ronda nei panni del Ragno d'Acciaio. Mattie è
impegnata con lo studio. Solo l'allenamento li unisce, al momento. E i
momenti
più attesi della settimana contemplano la doccia che fanno insieme al
ritorno
dalla palestra, uno dei pochi momenti di intimità che gli impegni e la
stanchezza concedono loro.
- Oh, ti assicuro che oggi a casa ti lascerò buttarti a letto ma non ti
lascerò
dormire... - allude maliziosa l'adolescente, e in un attimo di smarrimento
Ollie viene investito dal sacco da boxe.
In un'altra sala del dojo, Cassandra Webb è
impegnata in una seduta di yoga. A vederla, sembrerebbe una quarantenne in
buona forma; pochi sanno che la sua età biologica rasenta il doppio della
sua
età apparente.
Nelle ultime settimane, per colpa delle macchinazioni di una divinità
malvagia,
ha perso parte dei propri poteri mentali, per non parlare di ciò che restava
della sua famiglia. Le è sembrato naturale rivolgersi a una forma di
meditazione, per superare il lutto e per affinare la padronanza delle
proprie
facoltà residue. Le visioni sul futuro continuano a tormentarla, eppure
senza
altre percezioni extrasensoriali a guidarle e confermarle, sono più delicate
e
inaspettate che mai; e i clienti che un tempo si rivolgevano a lei in
qualità
di Madame Web, indovina e chiaroveggente, non trovano più sufficiente
soddisfazione. Con le prevedibili conseguenze economiche. Per fortuna i suoi
nuovi coinquilini la aiutano a tirare avanti e le fanno una piacevole
compagnia.
E' lei il grande vantaggio segreto del Ragno d'Acciaio: ha visioni su
problemi
non coperti da altri supereroi e Ollie ha il tempo di organizzarsi e
intervenire.
Non a caso, un squarcio sul futuro si apre sulla sua mente, stasera. Per
fortuna, ciò che vede e che sente non contempla fretta. Finita la sua
sessione,
con tutta calma, Cassandra va a trovare i suoi coinquilini nell'altra sala,
si
avvicina all'orecchio del giovane Osnick e sussurra:
- Domattina. Un incendio... - annuncia, per poi snocciolare i dettagli che
conosce.
Il lato buono della medaglia è che da quando ha perso gli altri poteri e da
quando si è allenata, Madame Web ha visioni nitidissime, capaci di offrire
indicazioni precise sul luogo e sul momento in cui avverranno.
Uno dei problemi collaterali dell'uso di quel canale è che impedire i
disastri
prima che accadano non porta alcun riconoscimento da parte dei presenti, che
il
più delle volte non si accorgono del dramma che avrebbe dovuto colpirli; a
volte si viene presi per folli, il che aumenta la frustrazione - e spiega
anche
i problemi di reputazione del Ragno d'Acciaio.
- Grazie, Cassandra - le dà un bacio sulla guancia, da cui la donna si
scrolla
per il sudore. - Chissà che m'inventerò al lavoro stavolta..!
Casa Webb, Greenwich Village
Giorni dopo, a prima mattina
Ed ogni volta è un triplo salto carpiato per il misconosciuto Ragno
d'Acciaio.
E' arrivato il giorno fatidico per Martha Franklin.
Gli sforzi sono stati ripagati: sta per diplomarsi.
Un'ombra si staglia sulla cerimonia. In gran segreto Madame Web ha parlato:
ci
sarà un incidente con molti morti, se nessuno interverrà. Proprio nelle ore
della stessa mattinata.
- Dimmi che è uno scherzo - implora Ollie, nel segreto della camera da letto
della veggente.
- Vorrei tanto che lo fosse.
- E se contattassi i Vendicatori, per una volta?
- Se ne avessi visti nella visione, non ti avrei scomodato. E anche se il
futuro può essere riscritto... pensi che si mobiliterebbero per un incidente
stradale? Se non deleghi mai nessuno, non è perché stai cercando di farti
una
reputazione. E' perché non c'è nessuno che possa aiutarti, o che voglia
credermi.
- Devo lavorare seriamente sulle mie public relations
nell'ambiente! -
sbraita Ollie Osnick.
- Puoi farcela. Puoi fare in tempo - cerca di convincerlo, guardandolo
intensamente negli occhi. Quegli stessi occhi che fino a qualche anno fa non
vedevano più.
- Dico a Matt che devo passare d'urgenza dal lavoro subito e che vi
raggiungo,
ok?
- Va benissimo.
Dopo un respiro profondo, il ragazzo corre e irrompe nella loro stanza, dove
la
sua compagna si sta rimirando allo specchio, fasciata in un vestito blu
scuro
che ne esalta la tonicità. I capelli sono lunghi e sciolti, come non li
porta
mai.
- Amore, come sei bella... e strana. Ti sei anche truccata?
- Mi hanno costretta. Così come a fare e mettere questo vestitino...
- Bravissima! Sei bella sempre e sei bella anche così... femminile.
Le prende la testa tra le mani e la bacia appassionatamente, un po' alla
sprovvista.
- Senti, io vi raggiungo, devo sbrigare una cosa urgente...
- Ma... spenderemo il doppio di taxi... - lamenta la diplomanda,
con una scusa che mascheri la sua reale delusione.
- Per una volta si può fare, tranquilla! In bocca al lupo, amore...
In fretta e furia, arraffa la maniglia della valigetta da lavoro, in cui in
realtà c'è il suo armamentario, e si precipita giù per le scale.
Deve. Fare. In. Tempo.
Ponte di Williamsburg
Come potreste leggere su qualsiasi guida turistica, questo ponte che collega
Manhattan e Brooklyn è dotato di quattro strade a due corsie, due linee
ferroviarie metropolitane, una pista ciclabile e un passaggio pedonale.
Niente
di più facile che un incidente significativo possa provocare danni
consistenti,
con un effetto domino.
Nella visione di Madame Web, uno scontro tra macchine sfociava sulle rotaie
della metropolitana durante il passaggio delle carrozze, con prevedibili
esiti.
Ollie non manca mai di chiedersi come facciano gli altri super-eroi a
trovare
il tempo e il luogo opportuno per indossare i loro costumi. Magari non hanno
un
armamentario complicato come il suo, per ovviare alla mancanza di
super-poteri,
ma anche se volesse indossare solo la sua uniforme di spandex
azzurro, troverebbe comunque serie difficoltà nel non essere beccato dai
passanti. Per questo non si scompone più di tanto quando i runners
della corsia pedonale lo guardano straniti mentre sfreccia accanto a loro,
bardato com'è: è il minore dei suoi problemi logistici.
- Polizia? Sì, c'è un tizio sospetto in costume qui sul Williamsburg
Bridge..!
Guarda l'orario sul polso: mancano pochi minuti, secondo le indicazioni.
Attirando ancora più commenti e strali, il Ragno d'Acciaio si arrampica in
cima
alle ringhiere rosse che separano le varie sezioni del ponte, in modo da
avere
prima una migliore visuale dall'alto, poi una via di accesso alle corsie
automobilistiche.
- Ehi, buffone, che fai là sopra? Cerchi problemi?
"Speriamo non arrivi nessun poliziotto a farmi scendere in questo
minuto" si augura, con tutti gli sguardi addosso.
Non gli è mai capitato di dover badare a variabili veloci come macchine in
corsa. Osserva con apprensione tutti i modelli e le targhe di passaggio, nel
timore di non cogliere in tempo l'arrivo dei veicoli coinvolti nel futuro
incidente.
- Stanno girando qualche film?
I desolanti frammenti di conversazioni che giungono alle sue orecchie lo
distraggono dall'obiettivo, ma finalmente scruta l'automobile dalla targa
nota.
Gli ricorda i tempi in cui si era infatuato di Jane Lane, ai tempi della
scuola, e aveva subito memorizzato la targa dell'auto dei suoi genitori; per
qualche meccanismo del cervello umano, reagiva come un animale nella savana
quando quelle cifre e quelle lettere cadevano nel suo campo visivo, come se
si
stagliassero, come se brillassero di luce propria.
In questo momento ha provato la stessa sensazione.
Con un certo stupore e orrore, vede arrivare alle spalle un furgone
portavalori, di cui non sapeva nulla. Il che è sospetto.
Qualche passo più in là, nota un'altra macchina in avvicinamento, con una
figura incappucciata e armata sul sedile del navigatore, che sta per
sporgersi
dal finestrino.
Mancava un dettaglio non indifferente nel quadro dipinto da Madame Web.
Spari multipli colpiscono le ruote posteriori del furgone in corsa, il che
porta a una brusca sterzata che taglia la strada e a un'imminente collisione
con il veicolo successivo.
Il Ragno d'Acciaio attiva i suoi tentacoli con la massima velocità che abbia
mai sperimentato. Le braccia idrauliche si tendono contro il fianco del
furgone, bloccando la sua corsa impazzita, al costo di romperne un paio
sotto
quella tremenda sollecitazione e di scorticarsi le piante dei piedi,
trascinate
dall'inerzia.
Convinto di non aver ancora evitato il peggio, estrae la sua pistola lanciaragnatela, emerge come una spia dal fondo del
camioncino di traverso e coglie di sorpresa l'assalto del criminale di
turno.
Spara colpi multipli che lo beccano sia in faccia sia sulla sua pistola
automatica, da cui nella confusione parte un colpo ed esplode nella mano del
rapinatore.
Il suo compare si scapicolla dal volante e scende, iniziando a sparare
all'impazzata verso Osnick, che si ripara fortunosamente agitando e
coprendosi
con le braccia meccaniche superstiti che fanno rimbalzare un paio di
proiettili
che, altrimenti, avrebbero trapassato anche il tessuto rinforzato del suo
costume. Il Ragno non sta con le mani in mano e replica lanciandogli contro
il
suo arpione. Lo aggancia al primo colpo, così ha la possibilità di ritirarlo
e
di accompagnare la corsa della fune retrattile con un pugno in pieno
viso.
Con un delinquente esanime ai suoi piedi e l'altro in preda alle urla di
dolore
per la mano ferita, il Ragno d'Acciaio si guarda intorno e, con estremo
sollievo, appura che l'incidente a catena è stato sventato dall'intervento
sul
camion, che ha sventato contestualmente una rapina e che nessuno dei civili
sembra aver riportato ferite.
Fatica a crederci.
Tutti lo stanno guardando, come se il tempo si fosse sospeso.
- Come facevi a sapere..? - rompe il silenzio l'autista del portavalori,
sceso
in stato confusionale.
Ollie finge di non aver ascoltato, non sapendo cosa rispondere o non volendo
mentire sulle proprie fonti.
"E penseranno che sono antipatico. Con buona pace della mia
reputazione" alza gli occhi al cielo.
In suo soccorso, interviene qualcun altro. Un obiettivo che lo punta, verso
il
quale si mette in posa, d'istinto.
- Chi sei? -gli domanda un passante che lo sta filmando in un video sul
proprio
cellulare.
E la risposta che gli viene spontaneamente sorprende tutti, se stesso in
primis.
Scuola di Martha Franklin e Cheryl Lassing
Come vuole la tradizione, il bel vestito di Martha è nascosto sotto la
tunica
da diplomanda, che da un certo punto di vista la
fa
stare più a suo agio, mescolandola nella folla dei suoi compagni di scuola.
Prima di salire sul palco insieme a loro, si consulta ancora con l'unica
persona nel pubblico presente per vederla. La sua vita sociale non è
entusiasmante, ma sempre migliore della sua situazione famigliare.
- Fra un minuto devo andare... e Ollie non è ancora arrivato - lamenta la
ragazza,
con un teatrale broncio sul viso.
- Arriverà - cerca di tranquillizzarla Madame Web, giocando sull'ambigua
credibilità delle sue affermazioni da veggente e dirottando subito il
discorso
- Non hai avvisato Marla? - domanda, in
riferimento
alla moglie di J. Jonah Jameson che per lungo tempo si era presa cura di
lei,
dopo i problemi con la famiglia di origine.
- Nah, poi le manderò una foto, non è una cosa così importante come volete
far
credere - minimizza, e Cassandra rimpiange di non avere più facoltà
telepatiche, perché vorrebbe capire se la ragazza prende le distanze dalle
figure genitoriali per genuino cinismo o per paura delle delusioni. Abituata
per tutta la vita a non vedere o a usare le sue percezioni extrasensoriali,
la
donna si rende conto di essere un'analfabeta in quanto alla decifrazione del
linguaggio facciale.
- Come preferisci. In bocca al lupo, va'!
Il discorso degli studenti è riservato agli alunni più meritevoli. Di certo
non
lei, che ha ottenuto il minimo dei voti sufficienti. Non che badi a questo
genere di gratificazioni: in tutta sincerità, non potrebbe importargliene di
meno. Difatti neanche ascolta ciò che si è preparata la secchiona della
classe
né le balle sul loro avvenire che i professori si sono inventati. I suoi
sguardi
sono tutti per il posto vuoto accanto a Cassandra.
L'appello degli studenti è iniziato. L'ansia l'assale. Per l'emozione,
rischia
di non sentire la voce del preside che la chiama per la consegna del
diploma.
- Franklin Martha!
Si alza e, con un sorriso di circostanza, si dirige verso il centro del
palco,
come se andasse al patibolo.
- Congratulazioni, cara - si complimenta poco più tardi Cassandra Webb, con
due
baci sulle guance e una carezza sulla spalla. Rimane pur sempre una discreta
donna d'altri tempi.
Quando ormai ha perso le speranze, un certo entusiasmo rianima la
neo-diplomata
alla vista di un ragazzo in giacca e cravatta, che tutto trafelato chiede
"Permesso..! Permesso..!". Ollie Osnick ha i capelli
impiastricciati
e la camicia chiazzata di sudore. Oltre una buona dose di esuberanza delle
ultime generazioni.
- Congratulazioni, amore! - la abbraccia e la bacia, incurante degli sguardi
altrui o del proprio aspetto. Non a torto, perché a lei non importa che sia
in
quello stato. - Mi dispiace... ho fatto prima che potevo. Ma ti ho vista,
eh!
Mattie si impone di credere a quella bugia a fin di bene e si dimostra
comprensiva:
- Che cos'era stavolta?
- Sventata rapina e incidente a catena sul Williamsburg.
- Va bene così - lo rassicura, mentre gli scosta i ciuffi appiccicati sulla
fronte - sei il genere di uomo che voglio accanto, anche se comporta
preoccupazioni e sacrifici...
- Quanta maturità improvvisa con il diploma..!
Matt gli fa una linguaccia e lo spinge bonariamente.
- Andiamo a congratularci con Cheryl...
Casa Webb,
Greenwich Village
In serata
Dopo aver festeggiato con
frugalità in una tavola calda, lo strano terzetto rientra a casa.
Eppure, nonostante i sorrisi, i baci e gli abbracci, Oliver Osnick scorge un
velo di tristezza negli occhi della sua fidanzata. Probabilmente non c'è ed
è
solo il riflesso dei propri sensi di colpa. O, con tutta probabilità,
dipende
dal fatto che non le ha fatto nessun regalo.
Ancora.
- Vieni con me - la invita, tenendola per mano e trascinandola dolcemente su
per le scale.
La coppia si chiude nella propria camera. Martha, per un attimo, pensa a un
impeto passionale. Invece Oliver apre il suo armadio, si china, apre un
cassetto e ne estrae una scatola, impacchettata con una carta colorata.
- Il mio regalo per il tuo diploma. Hai mantenuto le promesse e te lo sei
guadagnato.
- Non ci speravo più... grazie, amore, qualsiasi cosa sia! - lo abbraccia
intorno al collo e lo bacia.
Con altrettanta foga, siede sul letto con il pacco sulle gambe e lo
scarta.
- E' pesante!
Fatica a credere ai suoi occhi quando toglie il coperchio.
All'interno c'è tutto l'armamentario del Ragno d'Acciaio.
- Ma... è per me? - chiede ridondante e incredula. Finora non le ha mai
permesso di usare le sue attrezzature per fare la supereroina.
- Questo è ciò a cui lavoravo di nascosto e per cui mettevo i soldi da
parte...
- Tu... tu... pensi davvero che io possa..?
- Se posso io, puoi anche tu. Insieme possiamo. Chi può fermarci?
- Non so cosa dire, Ollie... se non che sono grata a te e al destino di
averci
fatti incontrare... - biascica con gli occhi lucidi.
- Tipica melensaggine femminile. E poi, era solo questione di tempo prima
che
le nostre strade si unissero.
L'emozione li ammutolisce per un po'. Martha inganna lo smarrimento
rovistando
nella scatola.
- Se questa cosa andasse in porto... come dovrei chiamarmi? La Ragna
d'Acciaio?
Il Ragno d'Acciaio Femmina? - Entrambi esplodono in una risata. - Non voglio
neanche chiamarmi Spider-girl... c'è qualcosa di sbagliato in quel nome...
forse perché mi chiamava così tu-sai-chi.
- Non piace neanche a me per quel motivo. In realtà ho già pensato a una
soluzione per entrambi, e spero ti piaccia. Anch'io avevo bisogno di
cambiare... sperando che sia la volta buona. Ed è la soluzione più
semplice...
- Non tenermi sulle spine... spara!
- Aspetta...
Osnick prende il suo smartphone, ci traffica per un po' e poi le mostra il
link
di un trafiletto sul sito web del Daily Globe:
Spider Lad evita una
strage
- Questo è il
motivo per cui ho fatto tardi alla cerimonia.
- Spi---Spider Lad?!
Oliver annuisce e clicca sul link del video amatoriale del passante, in cui
guarda in camera e annuncia il nuovo alias.
- Sì, mi sono presentato così.
- Sei stato fighissimo..!
- Che ne dici di Spider Lass e Spider Lad?[i]
- Ma... è perfetto!
- Spero la penseranno come te anche i fan e la stampa. Per ora è un buon
segno
che qualcuno scriva di me..! Avremo bisogno di nuovi costumi, so di poter
contare su di te.
- Non puoi capire come sono gasata e eccitata! Io... lo provo?? - chiede,
agitando la scatola con l'esoscheletro.
- Condivido l'entusiasmo ma... siamo stremati. Domani sceglierai il tuo
costume... e inizierai l'addestramento, mia giovane padawan!
- Va bene, capo! - ribatte sarcastica, con il saluto militare - Però ho
tutta
questa adrenalina da sfogare...
- Per quello ho in mente qualcosa per cui non hai bisogno di lezioni, Spider
Lass...
E quella notte, Madame Web rimpiange di non essere
sorda.
fine
(o è solo l'inizio..?)
Note
Uno dei vantaggi della
fan
fiction sta nella piena libertà di scrivere storie con personaggi che
non
si fila nessuno, senza preoccuparsi che una serie venda o meno. Per motivi
oscuri anche al sottoscritto, sono affezionato a tutti questi personaggi,
avevo
voglia di raccontare ancora stralci della loro vita e... eccoci qui. A meno
di
contrattempi, questo non sarà l'unico episodio di Webspinners
dedicato
ai Ragazzi Ragno. I personaggi sono reduci da una serie di disavventure su
questa serie e sulla serie di Spider-Man, su cui ho preferito insistere il
meno
possibile.
L'ispirazione per i loro nuovi nomi di battaglia non deriva dalla mia
superba
conoscenza dell'inglese britannico, ma indirettamente da una serie di
personaggi della Legione dei Super-Eroi della Distinta
Concorrenza.
A livello di continuity, questa storia è ambientata tra L'Uomo Ragno
#78
e #82, e prima di Marvel Knights #53, per
motivi che vi dovrebbero essere chiari, ma lo saranno in ogni caso nel
prossimo
episodio.
[i] In inglese «lad» e «lass» sono modi tradizionali per dire rispettivamente «ragazzo» e «ragazza».